Antropos ci mette la faccia - Andrea ZarelliAntropos ci mette la faccia! Andrea si presenta

Mi chiamo Andrea Zarelli, ho 33 anni. Mi sono laureato in Scienze Motorie alla facoltà degli studi di Roma Tor Vergata nel 2011 e attualmente sono laureando in Nutrizione umana all’Università San Raffaele. Lo sport è la mia passione più grande, insieme all’amore per gli animali, la musica, ed i manga. Amo allenarmi e mantenermi in forma.

Ciao Andrea, cosa ci fa uno sportivo in Antropos? Siamo curiosi…

Faccio parte della famiglia di Antropos da 6 anni, e per tutto questo tempo ho sempre operato all’interno del Punto Luce Torre Maura in qualità di educatore. In quanto referente delle attività sportive il mio compito è quello di promuovere e far capire l’importanza di uno stile di vita sano e attivo, oltre che al miglioramento delle capacità motorie e psicomotorie degli utenti.

I “Punti Luce” sono una bellissima iniziativa che Save the Children Italia Onlus ha promosso in tutta Italia e Antropos coordina quello di Torre Maura dove lavori tu. Ce lo racconti in poche parole?

Il servizio vuole contrastare la povertà educativa offrendo a bambini ed adolescenti la possibilità di apprendere, sperimentare e sviluppare le loro capacità cognitive, relazionali e sociali fondamentali per il loro benessere futuro. Il progetto sta ottenendo numeri e risultati importanti, divenuto punto di riferimento per numerose famiglie del quartiere: al Punto Luce di Torre Maura sono passati migliaia tra bambini ed adolescenti di età compresa tra i 6 ed i 16 anni, molti dei quali continuano a frequentare con continuità dal primo anno.

Ingrediente fondamentale del tuo lavoro da educatore?

Fondamentale per me è il rapporto con i colleghi, con i quali dopo 6 lunghi anni ho condiviso molto, e grazie ai quali sono cresciuto, maturato e che hanno influenzato la mia crescita sia come persona che come operatore.

Passione per lo sport e ruolo da educatore. Una bella miscela! Cosa ne viene fuori secondo te?

Grazie allo sport, ho imparato che educare significa incoraggiare i bambini ad essere il meglio di ciò che sono, a ricercare la migliore versione di se stessi nel rapporto con gli altri. Sono una persona molto pragmatica, perciò cerco di essere un punto di riferimento da cui prendere ispirazione per orientare lo sviluppo e la crescita del bambino al massimo delle sue capacità.

Bene, allora per chiudere ti chiediamo il titolo di un film da consigliare a genitori, educatori e docenti per approfondire questa bella “miscela” tra sport ed educazione.

Consiglio la visione di “Coach Carter”, tratto da una storia vera in cui una squadra di basket della High School formata da ragazzi appartenenti a famiglie povere e in alcuni casi già sulla via della delinquenza trovano, grazie al gioco del basket, nel loro allenatore Carter un mentore ed ispiratore per un futuro migliore. Questo film sottolinea l’importanza dello sport nell’educazione e nella formazione dei bambini, oltre che catalizzatore sociale, lo sport svolge infatti un ruolo fondamentale nello sviluppo dei bambini sia da un punto di vista motorio che psicologico – emozionale, ed in mano a figure positive come quella di coach Carter (nel caso del film), può diventare uno strumento incredibile.

Grazie Andrea!