Il progetto “Tornasole” entra a piccoli passi nelle classi e si incontra con alunni ed insegnanti, dando inizio ad un percorso di collaborazione e co-progettazione nel quale è possibile coadiuvare la lezione a momenti di didattica laboratoriale e inclusiva.

Scopo generale è quello di prevenire i fattori di dispersione scolastica e di favorire l’individuazione delle Life Skills di studenti e studentesse, valorizzandole e rendendole oggetto fondamentale delle attività del progetto in essere.

Il primo passo che le educatrici compiono per dare inizio a questo viaggio è quello di osservare ed individuare i bisogni di ogni singola classe. Questi sono considerati passaggi fondamentali e necessari ai fini di individuare con gli insegnanti un linguaggio comune per la co-progettazione di incontri anche fuori dall’aula, in un’ottica sinergica, in cui passo dopo passo il percorso si costruisce insieme, garantendo il coinvolgimento e la partecipazione degli alunni.

Il passo che precede il viaggio da percorrere lo compiono le educatrici con la proposta di “Giochi Rompi-ghiaccio”, intesi come laboratori volti propriamente alla conoscenza degli alunni e delle dinamiche del contesto classe, affinché tutti siano coinvolti in una relazione positiva, tra pari e tra ragazzi e adulti di riferimento, co-costruendo un clima di collaborazione e confidenza reciproca.
Questo tipo di approccio è fondamentale per iniziare a conoscersi in un’ottica inclusiva, nella quale tutti si sentano parte di un gruppo sinergico e in ascolto.

Tornasole - Il mio documento d'identità“La mia carta d’identità” è il titolo di un laboratorio proposto da un’educatrice del progetto Tornasole nelle prime classi secondarie e che ha avuto come scopo quello di conoscere i ragazzi e di farsi conoscere; perché in queste attività sono coinvolti tutti: alunni, educatori ed insegnanti. Anche la conoscenza però, deve essere compiuta un passo alla volta, perché ognuno ha i suoi tempi e occorre rispettarli, per creare una relazione positiva e duratura.

La proposta educativa quindi, consiste in una prima fase di verbalizzazione, in cui i ragazzi si confrontano su cosa sia la carta d’identità. Nessun contenuto è giusto o sbagliato ed è importante ricordare che ogni giudizio è sospeso e che ognuno ha la libertà di esprimere ciò che sente, nel rispetto del gruppo classe.

Il passo successivo, coinvolge direttamente i ragazzi nella realizzazione di una propria carta d’identità. Il documento, oltre alle informazioni anagrafiche, raccoglie specifiche su cosa piace, cosa non piace, cosa fa paura e la percezione degli altri nei propri confronti. Le classi secondarie che hanno partecipato al laboratorio, hanno accolto positivamente l’attività, interagendo con l’educatrice e manifestando anche diverse emozioni circa la proposta fatta. Alcuni ragazzi hanno voluto che le informazioni scritte potessero essere condivise con il resto della classe, altri hanno preferito che queste fossero tenute nascoste e riservate agli adulti di riferimento.

Dopo aver creato un clima di ascolto e appartenenza all’interno delle classi e aver attenzionato aspetti specifici per ognuna di queste, il viaggio prosegue con attività che mirano a far incontrare e confrontare bambini e ragazzi su diverse tematiche: emozioni, integrazione, uguaglianza, identità, inclusione etc.

Le diverse e variegate tappe di questo viaggio, con il coinvolgimento di percorsi interattivi, creativi e stimolanti, hanno l’intento di dare attenzione e luce a tutte le capacità che bambini e ragazzi hanno dentro di sé e che necessitano di stimoli e tempi di maturazione.

In questa direzione si concretizza l’idea di una didattica volta al riconoscimento di ogni singolo individuo, inserito in dinamiche gruppali in cui può donare e ricevere, partendo dalle proprie peculiarità e arricchendo l’altro, attraverso una collaborazione consapevole, reciproca, attiva e continua.