Il 9 febbraio scorso si è tenuto presso la Biblioteca Teatro Quarticciolo il Convegno
“Aspettare con cura”, evento conclusivo di un progetto pilota che, con il contributo di
Fondazione Charlemagne, abbiamo sperimentato nel 2021.

Il Convegno è stato anche il punto di partenza per un confronto aperto e strategico con tutti quegli
attori che nel V e VI Municipio di Roma si occupano di infanzia, disarmonie dello sviluppo ed educazione.

Ha aperto il Convegno Roberta Passoni, Insegnante e membro MCE esperta di inclusione scolastica, definendo cosa s’intende per inclusione scolastica dei bambini con disarmonie dello sviluppo, quali sono le buone prassi e che tipo di supporto è necessario per gli insegnanti.

Alessandra Scamardella, Dirigente IC Melissa Bassi, ha approfondito il concetto di inclusione scolastica nei territori più difficili con famiglie multiproblematiche, con bassa scolarizzazione e difficoltà economiche. In queste situazioni l’importanza delle collaborazioni mirate è cruciale per il giusto sostegno e orientamento delle famiglie.

In quest’ottica Cecilia Fannunza, Assessora Politiche educative e scolastiche, Municipio Roma V, ha espresso l’intenzione di voler promuovere i Patti di Comunità a partire dal modello di Scuola aperta e favorire l’accreditamento di Centri Riabilitativi privati.

L’intervento della Dr.ssa Rita Potena, Direttrice TSMREE-ASL RM 2, ha posto l’attenzione sui rischi della “Sanitarizzazione del disagio sociale” e, aggiungiamo, “della povertà educativa” e sull’attivazione di
servizi di aggregazione giovanile per fascia di età.

Quest’ultima azione può essere implementata con una forte collaborazione con la rete delle associazioni del terzo settore, come suggerisce Maria Letizia Laudazi, Responsabile Ufficio Area Minori e Famiglia, Municipio Roma V. Le fa eco Barbara Funari, Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute, Comune di Roma che auspica una maggiore collaborazione pubblico-privato nel principio della sussidiarietà e dell’integrazione degli aiuti alle famiglie.

Il sostegno materiale rappresentato dai Voucher di cura non basta, le famiglie hanno bisogno di essere affiancate e supportate altrimenti il rischio di evasione delle terapie è molto alta, come ci mostra, dati alla mano, Barbara Fiorenza, Coordinatrice del servizio Cooperativa Didasco.

Il caso portato ad esempio dalla psicologa e terapeuta Angela Macera ha rappresentato una buona prassi della rete pubblico-privato nella presa in carico di un bambino, accolto nel progetto “Aspettare con cura” dietro segnalazione della scuola.

Ha chiuso il convegno il Prof. Fabio Bocci, Università Roma Tre docente di Pedagogia speciale, con alcune riflessioni rispetto ai bisogni non solo dei bambini e delle famiglie, ma anche delle istituzioni e degli enti che praticano l’inclusione. Soprattutto, ha messo in luce la necessità che il bisogno venga letto sia in chiave sincronica, rispondendo tempestivamente alle necessità, sia diacronica, costruendo un percorso più complesso che s’inneschi in un processo di crescita, sviluppo e cambiamento che è proprio del bambino.

Ringraziamo ancora tutti i relatori e i partecipanti che sono stati numerosi sia in presenza che a distanza.