Ci sono occasioni in cui per esprimere il proprio voto non serve il compimento del diciottesimo anno di età: è il caso della “scelta” dell’emozione scaturita dal pensiero a seguito di un certo evento. Entrano in gioco la presa di una posizione e la capacità di sostenerne la motivazione.
Protagonista dell’assemblea extra-ordinaria, una classe di primaria dell’I.C. Melissa Bassi coinvolta nel Progetto Tornasole: i bambini sono stati guidati nella costruzione delle proprie palette per garantire gli strumenti per affrontare la scelta in autonomia. La realizzazione è iniziata avendo a disposizione quattro sagome rappresentanti il contorno del viso: ogni votante ha rappresentato il proprio volto nell’espressione di felicità, tristezza, paura e rabbia. C’è stata grande cura nel dettaglio, dalla mimica facciale al rossore delle gote, dai particolari della bocca all’ingresso in scena delle mani, in supporto dello stato emotivo rappresentato. I bambini sono stati invitati a riportare fedelmente i propri tratti somatici (colore della pelle e nei, acconciatura, segni particolari, accessori, ecc.).
La preparazione grafica ha molto coinvolto la classe, raccogliendo gli entusiasmi dei bambini che si sono messi alla prova nell’abbinamento di colori e tecniche decorative (pastelli, pennarelli, sfumature, ecc.) e lasciando piena iniziativa e libertà di espressione. Ogni sagoma è stata poi ritagliata e sul retro è stata incollata una cannuccia per costruire un comodo manico di supporto.
Osservando le diverse palette, i bambini sono stati invitati a confrontare i propri strumenti, accogliendo le scelte e le idee dei compagni e apprezzando similitudini e differenze con le proprie: occhi chiusi per il grande sorriso in caso di felicità, fiume di lacrime in caso di tristezza, capelli dritti in caso di paura e aggrottamento della fronte e delle sopracciglia in caso di rabbia. Ogni iniziativa artistica è stata accolta e sostenuta dall’iniziale bozza a matita e tutte le personalizzazioni sono state valorizzate.
Una volta completata la fase di realizzazione grafica, finalmente lo strumento è entrato in azione, permettendo ai bambini di schierarsi, con maggiore consapevolezza, con l’emozione provata a seguito di evento e pensiero conseguente. Alla classe sono state presentate diverse situazioni-evento che hanno portato i votanti a confrontarsi dalle diverse prospettive, esprimendo una preferenza e supportandola dalla propria motivazione.
Il momento di condivisione in plenaria ha portato grandi e piccoli a riflettere su come un medesimo evento possa scaturire in persone diverse pensieri ed emozioni differenti e come possano variare gli stati emotivi anche nella stessa persona in caso di nuovi particolari (arricchenti lo stimolo iniziale) e/o dello scorrere del tempo dall’insorgenza del medesimo.
L’attività ha riscontrato grandi apprezzamenti da parte dei bambini che hanno chiesto di ripetere l’iniziativa in più occasioni. Il potersi esprimere in un contesto democratico in cui a tutti venga concessa la possibilità non solo di esporsi ma anche di poter motivare la propria idea, ascoltando altre opinioni e muovendosi in un contesto non competitivo, ha permesso un’omogenea e piena partecipazione. Complici un registro linguistico semplice e il richiamo ad eventi della routine dell’età dei partecipanti coinvolti: l’aver vissuto in prima persona molte delle situazioni citate ha aiutato e sostenuto i bambini nell’esprimersi in libertà, arricchendo verbalmente esperienze vissute non solo a scuola. L’enfasi per la realizzazione materiale (e personale) della paletta ha da subito incuriosito e motivato coinvolgendo in disegno, taglio, incollo e assemblaggio, allenando motricità fine, auto-osservazione e creatività. L’orientamento tra i supporti materiali ha contribuito all’interattività e alla possibilità di scelta e di movimento.
La possibilità di un “voto” personale ha dato risposta ad un bisogno molto forte di mettersi in gioco, nel rispetto delle opinioni altrui e seguendo modalità di presa di parola e di condivisione precedentemente stabilite con gli adulti di riferimento.
L’attività si è inserita all’interno di un percorso sulle emozioni in cui, tra arte e condivisione verbale, si sviscerano alcuni stati provando a (ri)costruire i pensieri circostanti, i comportamenti conseguenti e il coinvolgimento del corpo. Le diverse attività stanno viaggiando su due binari che presto si incontreranno: il lato più individuale, di consapevolezza e responsabilità personale e quello gruppale, in cui lo sfondo classe e il contesto scolastico accolgono le emozioni di tutti. Due poli interdipendenti e sovrapposti.
La possibilità di far parte, attivamente, di un’elezione delle proprie emozioni ha promosso un’attività divertente, valutata come tale dai bambini non solo a parole, ma con chiari segni provenienti da tutto il corpo, da grandi e contagiosi sorrisi ad espressioni facciali di sorpresa e meraviglia, dalla necessità di lavorare in piedi per stare più comodi al desiderio di coinvolgere pari e insegnanti.
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