In una delle riflessioni formative che accompagnano e monitorano il lavoro di Tornasole nelle scuole è emersa prepotentemente la necessità di trovare una formula più fluida e incisiva per presentare la figura dello psicologo a scuola, slegata dallo stereotipo del medico che cura la mente dei matti e più vicina all’idea di una persona esperta in grado di accogliere il bisogno di parlare e raccontarsi che possono avere i minori e gli adulti di riferimento.

Ci si è interrogati su come rendere ancora più stretta e visibile la collaborazione tra educatore e psicologo, sia nella percezione dei minori sia allo scopo di coinvolgere maggiormente gli insegnanti, come facenti parte di un’unica azione che lavora da vari punti di vista verso un obiettivo comune.

L’idea generale è stata, come primo step, quella di puntare da subito su una presentazione del lavoro nella scuola come risultato dell’unione tra queste figure, andando nelle classi a raccontare in cosa consistono i nostri interventi, senza mediazioni e “mettendoci la faccia”. L’occasione per sperimentare questo tipo di partenza ha coinciso con il ritorno di Tornasole nella scuola secondaria dell’I.C. Montinaro, nel plesso Ponti in zona Torre Spaccata, dopo una pausa di un anno in cui nella scuola è stato presente solo lo sportello psicologico, in assenza di un lavoro parallelo nelle classi.

La grande richiesta di uno spazio di ascolto e il bisogno di un intervento ancora più incisivo hanno portato le educatrici e la psicologa a unire le forze e a compiere un vero e proprio giro nelle classi, presentando ognuna il proprio lavoro, distribuendo volantini che spiegassero ancora meglio il significato e il valore dello sportello e raccontando i possibili laboratori e attività da svolgere nelle classi.

Questo sembra aver aiutato a far passare un messaggio ancora più accogliente rispetto ai bisogni dei ragazzi e delle ragazze, attraverso un impatto visivo importante: educatrici e psicologa erano lì davanti a loro, disponibili a rispondere a qualsiasi domanda, pronte a spiegare e a togliere dubbi.

Forse un primo passo verso l’abbattimento dello stereotipo che ruota attorno alla figura dello psicologo a scuola, sicuramente la volontà di affrontare insieme bisogni educativi, affettivi, relazionali e sociali da tanti punti di vista, ma mai slegati.